UNA STORIA DI FAMIGLIA

CHE SI TRAMANDA DA GENERAZIONI

Tutto ebbe inizio l’anno del diploma di Geometra, era il 2012. Non credo sia stata una scelta casuale, realizzare dei complementi d’arredo è sempre stato il mio sogno e il fatto che la nostra famiglia avesse già un’azienda avviata nel settore ha fatto sì che il mio sogno potesse diventare realtà.


Probabilmente la mia storia era già scritta, sono l’ultima di 4 figlie femmine e il desiderio più grande di mio padre era proprio quello che tutte lavorassero nella sua azienda. Cominciai, infatti, subito dopo il diploma rinunciando ai divertimenti estivi che caratterizzano gli anni della gioventù, avevo fretta di imparare e mio padre era il mio esempio, un imprenditore vecchio stampo che era riuscito a creare da solo un’azienda che si occupa di lavorazione, tempera e stratifica del vetro piano. Proprio questo ultimo aspetto è stato uno degli ultimi grossi investimenti di mio padre. Comprammo macchinari all’avanguardia per diventare un azienda leader nel settore e un punto di riferimento anche per i vetrai.


Una volta dentro, però, mi resi subito conto di non avere una mansione precisa, proprio come spesso succede nelle aziende a gestione familiare dove tutti fanno tutto, il mio era un ruolo marginale, mi venivano assegnati compiti che non mi soddisfacevano.


Decisi allora di osservare gli altri e di acquisire sul campo tutto ciò che non ero riuscita da imparare dai libri, parlavo con gli operai, li osservavo mentre lavoravano, cercavo di carpire le conoscenze altrui e farle mie. Studiavo i macchinari e il loro utilizzo, tempi, dimensioni e criticità. Arrivai al vetro, il fulcro vero della nostra attività, cominciai a studiarlo e a capire che poteva essere l’ispirazione per quello che veramente volevo fare, disegnare complementi d’arredo con quello che non era più utilizzabile, tutto lo sfrido dei lavori già realizzati.


Cominciai a disegnare tavoli, sedie, ricevendo anche l’apprezzamento di chi aveva più esperienza di me e che da anni lavorava in azienda, ciò mi incoraggiava e mi spronava ad andare avanti.


Pensai a una linea giovane, la linea aperitivo composta da 3 prodotti, un tavolo quadrato interamente in vetro con i piedi e un piano semplicemente appoggiato su di essi, tavolo mastodontico e importante proprio per poter ospitare un aperitivo e dare la possibilità di creare momenti conviviali per via della sua dimensione. Sulla stessa identica linea progettai un altro tavolo, una rivisitazione del cosiddetto tavolo alla francescana riproposto in chiave industriale, composto da listoni in vetro incollati tra di loro e poggiati su cavalletti in ferro semplicemente trattati con vernice trasparente. Mi piaceva confermare uno stile industriale, congruente all’ambiente nel quale nasceva il progetto. 


L’ultimo prodotto fu la progettazione di un particolare porta bicchieri composto da una piccola lastra in vetro lavorata con bisellatura ai bordi e un foro universale che ospitasse tutti i tipi di bicchieri o calici da aperitivo, incollata a un tubolare in ferro, quest’ultimo saldato a un pezzo di trave HEA che facesse da base.


Realizzati i prodotti dovevo pensare a un nome originale che rispecchiasse in pieno il mio progetto, pensai a Shaururì Design che in dialetto siciliano voleva dire “profumo di design” ma lo scoglio principale da superare era riuscire a venderli, decisi così di partecipare a delle fiere locali arrivando ad esporre fino a Malta ma nonostante i numerosi apprezzamenti, il progetto era visto più come prodotto da esposizione e non da vendita. 

Credendo tantissimo nei miei lavori, e sicura della loro originalità, decisi allora di comprare uno spazio espositivo al Vinitaly, ero certa che in quella occasione il mio lavoro potesse essere apprezzato ma cominciavo a sentire un po’ di pressione, soprattutto da parte di mio padre, tenevo molto alla sua opinione e non vedevo l’ora di portare a casa qualche risultato.


La svolta effettivamente ci fu, un contatto Olandese interessato alla mia linea aperitivo che mi propose una collaborazione. Entusiasta, spedii subito gli oggetti, e fu lì che tutte le mie speranze e le mie aspirazioni crollarono. I pezzi arrivarono in Olanda ma interamente rotti, in particolare la parte in cristallo. Capii che il prodotto aveva delle criticità, che era limitato perché impossibile da far viaggiare. L’involucro era chiaramente abbastanza vuoto in alcuni punti e ciò faceva si che il pezzo urtasse continuamente.


Il prodotto non funzionava, i cristalli si rompevano perché troppo piccoli e non temperabili quindi fragili a qualsiasi urto, l’involucro da viaggio non adatto e non resistente agli urti , il prodotto risultava dispendioso per tutte le lavorazioni che presentava e mi resi conto che anche il nome scelto non era facile da ricordare. Decisi allora di abbandonare il progetto andando incontro a un vero e proprio fallimento. 


Con il passare degli anni mi concentrai su altro, lentamente in azienda ebbi il mio ruolo ma nonostante ciò non riuscivo ad accantonare il sogno di realizzare oggetti di arredamento. Tornai a studiare le criticità del mio vecchio progetto analizzandole scrupolosamente per riuscire a trovare una soluzione.


Ne riparlai a mio padre proponendogli tutte le strategie che nel frattempo ero riuscita a studiare, lui non esitò un attimo ad incoraggiarmi, mi suggerì addirittura di farmi affiancare da un designer industriale, esperto nella conoscenza di materiali moderni. 


Cominciai così a lavorare con Giovanni alla realizzazione di complementi di arredo componibili in cui il materiale protagonista era il vetro, abbinato al legno o al Valchromat, una lega tra resina e scarti di lavorazione del legno, e assemblati attraverso accessori in acciaio inox universali per tutti i pezzi. 


Studiammo il progetto anche nella sua eco-sostenibilità in quanto tutti i nostri prodotti sono ottenuti da materiale di scarto delle lastre di vetro.


Il mio sogno finalmente si era realizzato e aveva anche un nome, THESIS, un chiaro richiamo alla nostra azienda, la SIS, e al significato greco di posizione, quella che dopo tanto sacrificio hanno trovato i miei lavori.


Adesso vivono all’interno del nostro eshop, dove possono essere acquistati e spediti in tutta Italia, portando nelle vostre case il piacere di un’esperienza immersiva e partecipativa grazie al kit di montaggio che vi permetterà di assemblare ogni articolo con le vostre mani.

IL VETRO COME NON L'AVETE MAI VISTO

THESIS nasce come ramo secondario della SIS Glassworld, storica azienda ragusana e leader nella lavorazione delle lastre di vetro temperato. Floriana Ruggieri, project manager della SIS Glassworld, ha realizzato il suo sogno, dando vita ad un'azienda che produce elementi d’arredo in vetro, dal design ricercato e adatti a contesti di pregio.

DESIGN E

FUNZIONALITÀ

Giovanni Iurato è il product designer che cura il design estetico e funzionale degli oggetti di THESIS. Insieme a Floriana Ruggieri, hanno dato vita a elementi d'arredo straordinari, pensati e realizzati appositamente per tutti. Il concetto di casa e la cura nei dettagli, li ha portati a studiare oggetti che potessero arrivare ovunque ed essere montati con facilità da tutti.

OGGETTI CHE

LASCIANO IL SEGNO

Tutti i nostri oggetti saranno assemblati da voi! Una scelta fatta per facilitare il trasporto, oltre che per offrire un’esperienza immersiva e partecipativa. Le raffinate creazioni di THESIS impreziosiranno i vostri spazi, che verranno arricchiti da elementi dal design sincero e genuino, moderno ed ecosostenibile, rivolto a coloro che vogliono il meglio per la propria casa.

FLORIANA RUGGIERI | project manager 

Cura il progetto THESIS sotto più punti di vista. Gestisce i rapporti con i fornitori e la clientela e si occupa di avviare i processi progettuali e produttivi di THESIS.

GIOVANNI IURATO | product designer

Cura il design estetico/funzionale degli oggetti di THESIS

Laureato in disegno industriale a Firenze, collabora come designer con varie aziende (SEIPO - collezione Stone, DFC - collezione Maya, INNOVA). Finalista al Design Warm Contest ‘17 (Scirocco H/ADI) e vincitore del Lab2110 (Rotaract Sicilia-Malta), porta avanti anche progetti privati. In sinergia con Floriana Ruggieri, ha dato vita a THESIS. 

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